Letture
Il potere morale di Václav Havel
«Presumo che voi non mi abbiate eletto a quest’ufficio per farmi continuare a raccontare bugie». Quel 1° gennaio 1990 a Praga l’aria era gravida di immense aspettative. Il nuovo presidente Václav Havel stava parlando alla nazione...
L’arte, la scienza, la follia
Come abbiamo sentito dire mille volte negli ultimi tempi, la scienza non è democratica, non può esserlo. Allo stesso modo, l'arte e la letteratura, pur garantendo a tutti la possibilità di esprimersi, di comunicare, devono ovviamente basarsi sui giudizi di critici e pubblico...
Sotto scacco. Verso il modello cinese?
Nel suo celebre libro L’operario, del 1932, Ernst Jünger descrive la figura del “borghese” come l’uomo che riconosce nella sicurezza «il proprio valore supremo e lo assume come punto di riferimento della propria condotta di vita». La potenza suprema, grazie alla quale egli vede garantita...
Gli Stati Uniti d’America visti dal Msi
Il rapporto tra Movimento sociale italiano e Stati Uniti è stato spesso affrontato solo da un punto di vista polemico e superficiale. Una tendenza ricorrente è stata quella di semplificare la concezione filo-atlantista del partito come un continuum che non ebbe nessuna opposizione interna se non quella di qualche corrente e alcuni gruppuscoli che...
La politica non è un talent show. Note sul Quirinale
Come spiegare a un osservatore straniero le modalità di elezione della più alta carica dello Stato italiano?
Uno strano caso di “revisionismo storico” La serie tv The Man in the High Castle (parte II)
Se, dunque, il romanzo di Philip K. Dick è un dispositivo in grado di mettere in dubbio la consistenza della realtà del lettore e, allo stesso tempo, di insinuare che la democrazia americana degli anni Sessanta sia contaminata dagli ideali del nazismo, che cosa accade nel momento in cui questo dispositivo viene modificato?