Letture

25 11, 2019

Sinistra oggi: la versione di Federico Rampini

Di Nicola Farinelli|2019-11-29T15:55:31+01:0025 Novembre 2019|Letture|

Qualche tempo fa in rete girava una breve divertente boutade, «un esempio su come ragionano le persone di sinistra». Eccola: «Ragazzo: “Per me le donne non hanno alcun diritto e i gay devono essere impiccati”. Ragazza: “Ma che razza di primitivo fascista ignorante sei!”. Ragazzo: “No, io sono musulmano e questa è la mia idea religiosa”. Ragazza: “Oh! Scusami tanto! Spero che tu non pensi che io sia islamofoba!”».

17 11, 2019

Il populismo: oltre la fine della destra e della sinistra

Di Raimondo Fabbri|2019-11-24T00:06:32+01:0017 Novembre 2019|Letture|

Se esiste un termine tra i molti che descrivono il momento storico che stiamo vivendo, quello sicuramente più calzante è disaffezione. Applicato alla politica il sostantivo descrive un solco divenuto sempre più ampio fra la classe politica e l’elettorato in un quadro generale di perdita di fiducia e consenso nelle élite che hanno animato gli anni dal 1945 al 1975, i cosiddetti trenta gloriosi.

23 11, 2019

L’antica Roma: paradigma eterno e sempre cangiante

Di Lorenzo Morelli|2019-11-23T18:58:20+01:0023 Novembre 2019|Letture|

I saggi introduttivi che arricchiscono questa riedizione dell’agile testo di Guglielmo e Leo Ferrero sono interessanti e soprattutto utili rispetto alla lettura di La palingenesi di Roma antica. I contenuti salienti della controversa ricezione critica di Ferrero – esposti in modo sintetico ed efficace da Lorenzo Petrosillo – sono infatti ben riconoscibili nel testo, la cui lettura ne conferma una generale fondatezza.

21 11, 2019

La sfida tra realismo e egemonia liberale

Di Domenico Caldaralo|2019-11-21T17:24:25+01:0021 Novembre 2019|Letture|

La critica serrata che John Mearsheimer rivolge al liberalismo politico nel saggio La grande illusione (intr. di Raffaele Marchetti, trad. di Roberto Merlini, Luiss University Press, Roma 2019, pp. 328) non costituisce solo una grande requisitoria nei confronti della politica estera degli Stati Uniti degli ultimi venticinque anni, segnati dal «momento unipolare» e dalla loro pressoché indiscussa egemonia globale, ma rappresenta anche una larvata decostruzione dell’intera filosofia politica che è a fondamento dello stesso «Leviatano liberale» (definizione di John Ikenberry).

19 11, 2019

Quale futuro per la democrazia liberale? Tra pressioni esogene e insoddisfazioni endogene

Di Carlo Marsonet|2019-11-20T11:35:20+01:0019 Novembre 2019|Letture|

Instabilità, precarietà, lentezza, ma anche capacità di autocorrezione, apertura e adattabilità al cambiamento, e dunque mobilità dei suoi contorni. Tale è pressappoco la descrizione dell’ambivalente fisionomia della democrazia liberale con cui William Galston apre e chiude il volume La minaccia populista alla democrazia liberale (Castelvecchi, 2019). Pare, infatti, non esistere altro regime politico, perlomeno finora sperimentato, che riesca a reagire, talora positivamente, altre volte negativamente, agli impulsi e agli stimoli che gli pervengono tanto dall’esterno quanto dall’interno.

2 08, 2019

Previsto il disordine attuale, qual è l’ordine futuro?

Di Danilo Breschi|2019-11-17T13:49:25+01:002 Agosto 2019|Letture|

Erano i primi anni Novanta e ricordo come fosse ora una pagina di quotidiano da cui mi balzò agli occhi una frase di Régis Debray: “gli oggetti si globalizzano, i soggetti si tribalizzano”. Fulminante. Il fenomeno era dunque già in atto, e ben chiaro a chi voleva vederlo. Non dimentichiamo che dal 1991 era scoppiato l’inferno delle guerre nell’ormai ex-Jugoslavia, e proprio in quell’esordio di ultimo decennio del ventesimo secolo salirono alla ribalta anche in Italia gli studi dell’antropologo e sociologo britannico Anthony D. Smith, il quale parlava di “revival etnico” delle nazioni...

2 08, 2019

Morte delle ideologie? Rinascita delle idee

Di Danilo Breschi|2019-11-17T13:49:07+01:002 Agosto 2019|Letture|

Ho come l’impressione che Marcello Veneziani abbia voluto fornire il proprio contributo a quella «restaurazione dello spirito tradizionale» cui costantemente mirò l’azione teoretica di René Guénon, quale «unico rimedio al disordine attuale» (R. Guénon, Autorità spirituale e potere temporale (1929), Adelphi, Milano 2014, p. 16). A novant’anni da quelle pagine guénoniane troviamo un modo non-tradizionalista di criticare la modernità in nome delle tradizioni (al plurale e senza iniziale maiuscola). Mutuando da una categoria coniata da Antoine Compagnon, Marcello Veneziani....

10 11, 2019

Se il mito scalza la realtà. L’importanza dell’equilibrio tra pulsioni e ragione

Di Carlo Marsonet|2019-11-17T13:48:39+01:0010 Novembre 2019|Letture|

L’uomo è un essere razionale, ma non può fare a meno di assecondare, almeno talvolta e almeno in parte, le proprie passioni, i propri ardenti desideri, i propri slanci momentanei. Proprio intorno a questo connubio tra ragione-passione si gioca larga parte della vita politica di una comunità. Non vi può essere, infatti, un individuo completamente ed eternamente razionale, così come un suo alter ego totalmente pulsionale. Nel primo caso verrebbe meno probabilmente lo stesso afflato vitale di una persona, con negative ricadute sulla comunità (o sulle comunità) di cui fa parte, imbolsendola; nel secondo, al contrario, è verosimile si cagionerebbe la degradazione integrale di una civiltà costruita – non nel senso di un progetto intenzionale, ma come frutto di un lento processo cumulativo, faticoso e accidentato. In altri termini, estremizzando un po’, il conflitto che ne deriva è quello tra realtà e mito o, se si preferisce, tra “essere” e “dover essere”.

13 11, 2019

Il progresso e le sue maschere

Di Lorenzo Vittorio Petrosillo|2019-11-13T21:58:39+01:0013 Novembre 2019|Letture|

Ha ancora senso oggi una riflessione sul progresso, cioè sulla concezione «legata a una immagine del sapere inteso come processo lineare, cumulativo, continuo, irreversibile e illimitato», attraverso cui realizzare il perfezionamento dell’uomo e della società? Se lo chiede Carlo Altini all’esordio del saggio dedicato alle Maschere del progresso. L’Autore, noto per i suoi studi su Leo Strauss, risponde di sì, anzi afferma che è doveroso, perché le “maschere” che oggi si spacciano per trasformazioni emancipatrici rischiano di relegare l’umanità nella sudditanza a un eterno presente a-finalistico, a una «pretesa datità del reale».

8 08, 2019

Il filosofo del fascismo

Di Antonio Messina|2019-11-11T00:32:19+01:008 Agosto 2019|Letture|

Nel 1951 Maurice Duverger, insigne politologo francese, asseriva che «la maggior parte degli studi sui partiti politici si concentra soprattutto sull’analisi delle loro dottrine. Questo orientamento deriva dalla nozione liberale di partito che lo considera innanzitutto come un raggruppamento ideologico». Se questo è stato particolarmente vero per i partiti politici di tradizione liberale e socialista, lo stesso non si può dire per le analisi che hanno provato a spiegare il fenomeno fascista...

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