Quei punti di contatto tra socialismo e fascismo
Il libro I socialfascisti di Antonio Alosco rappresenta una boccata di aria fresca nella troppo spesso stagnante storiografia sul fascismo...
Il libro I socialfascisti di Antonio Alosco rappresenta una boccata di aria fresca nella troppo spesso stagnante storiografia sul fascismo...
Per un certo periodo, fra l’ultimo quarto dell’Ottocento e gli inizi del secolo successivo, in Europa l'ancor giovane scienza psichiatrica fu protagonista di una vera e propria campagna contro la religione e, soprattutto, contro le sue manifestazioni più eclatanti: le visioni, le estasi, le profezie, insomma tutti quei presunti fenomeni soprannaturali che, da sempre, riempivano di speranza e meraviglia le menti dei fedeli.
"La teoria del potere costituente" di Costantino Mortati (1891-1985) si impose alla riflessione giuridica (e in senso lato politica) di quegli anni come uno degli apporti più ludici e originali e ricchi di origine.
Irenaus Eibesfeldt, fondatore dell’etologia umana, ci diceva nel lontano 1992, nella sua opera L’uomo a rischio, che questa propensione naturale dell’uomo alla crescita materiale è da ricercarsi nella sua programmazione filogenetica.
Se quindi solo nel fare quel che si ama fare l’uomo raggiunge il suo appagamento, la sua pienezza, ogni lavoro, ogni occupazione che non sia gioco, l’uomo deturpa, sfregia, sfigura.
La mia critica alle Ong non è che fanno troppo, ma che fanno poco e male, perché si dimenticano o demandano ad altri il compito di curare la parte più importante dell’uomo...
A favore della verità. In letteratura, soprattutto. A fiutare dove e come stanno esattamente le cose. A scovare quel che passa nell’anticamera del cervello, a scavare nei meandri più oscuri del cuore, mettendolo a nudo. Aprire varchi per spiragli di luce, sfondare sottosuoli dell’anima per farne fuoriuscire il nero più torbido...
Non c’è dubbio che il diario di Italo Balbo rappresenta un documento importante per conoscere gli eventi che nel 1922 portarono il fascismo alla presa del potere...
«Attendo la morte con impazienza ed arrivo ad augurarmi il decesso di mio padre, poiché non oso uccidermi prima che lui se ne vada. Il suo corpo ancora non sarà freddo quando io non sarò più al mondo». Così aveva scritto Albert Caraco in "Ma confession". E così fece.
Dopo Virus, e il suo successo, Slavoj Žižek ha deciso di rifarlo...