Pensare la scuola
A cura della Redazione
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Fragilità o debolezza?
Il 18 settembre scorso il Consiglio dei Ministri ha approvato lo schema di disegno di legge di istituzione della filiera formativa teconologico-professionale
Quello che mi preme ancora una volta sottolineare e stigmatizzare è il silenzio di tutte le forze politiche che da decenni proprio non vogliono impegnarsi per riformare radicalmente tutto quello che serve per cambiare radicalmente la nostra scuola, a partire dalla primaria fino alla secondaria di secondo grado
La questione non si risolve con l’abbattimento dei contesti e di parte dei pensatori iconizzati
A proposito di una recente sentenza
È esattamente anche per questo che esiste “Il Pensiero Storico”: testimoniare la presenza tenace di una opposizione di pensiero che si fa vita pratica in tutti quei docenti che resistono alla dissoluzione della relazione educativa, paidetica
All’interno della scuola italiana la Bibbia dovrebbe occupare uno spazio ampio e determinato magari rientrando tra i testi da proporre per una crescita globale e integrale della personalità dei discenti
pensare che abolendo i voti serva ad aiutarli ad affrontare la scuola con maggior convinzione e sicurezza mi sembra una enorme sciocchezza. Di tutto hanno bisogno i nostri adolescenti e giovani salvo abituarli a non fare i conti con la realtà, soprattutto quando è fatta anche di difficoltà, alle quali finiamo per cedere se chi dovrebbe educarci ci aiuta a scansarle
La scuola idealista di Giovanni Gentile e la scuola neoliberista rappresentano due approcci filosofici fondamentali per comprendere le idee educative e pedagogiche nel XX secolo
L’idea che la società capitalistica postfordista ha della scuola è ancora quella di una fabbrica che dovrebbe produrre a sua volta lavoratori e consumatori, sulla falsariga delle società giapponese, cinese e americana