Platone e i doni del delirio
Platone è un censore della poesia?
Platone è un censore della poesia?
L’antidoto all’ostracismo è agire con una sensibilità culturale tale da lasciarci leggere le plurali sfaccettature dei testi classici così che non scenda l’oblio su un codice culturale che ha elaborato le idee di democrazia ed uguaglianza, libertà e giustizia
Nel suo poema didascalico dedicato alla seduzione, Ovidio ha tra gli obiettivi – comunque centrale – descrivere un’esperienza razionalizzata dell’amore, nella quale il sentimento è presente, certo, ma in funzione decisamente subordinata al gioco, al piacere, al desiderio e alla finzione
Medea annienta risolutamente la tradizione secondo cui una donna può trovare supporto solo negli uomini
C'è questo professore di Princeton che si chiama Dan-el Padilla Peralta, di cui adesso si sta parlando un bel po'
La terza ed ultima parte di un viaggio alla scoperta di dove e quando nacque l'Io
Nell’ordine perfetto delle forze che governano il mondo, la mitologia greca e la tragedia eschilea mostrano con Prometeo l’esistenza di una di esse
I drammi euripidei fanno sì che da alcuni cenni si comprenda con adeguata trasparenza che l’atteggiamento politico dell’autore si assesta costantemente quale “intermedio”: analogamente distante sia da contegni filo-oligarchici che da affinità democratico-radicali
Studiando la letteratura greca dall’antichità fino ad oggi possiamo notare un enorme cambiamento nella percezione dell’essere umano e nella consapevolezza dell’io come soggetto di analisi e riflessione autonoma. Prima parte