Continuità e divergenze fra progressismo e neoliberalismo
Il compito di tratteggiare in poche righe il lavoro di Alain de Benoist, il suo percorso politico e intellettuale, non è affatto facile...
Il compito di tratteggiare in poche righe il lavoro di Alain de Benoist, il suo percorso politico e intellettuale, non è affatto facile...
Giovanni Borgognone dedica America bianca. La destra reazionaria dal Ku Klux Klan a Trump (Carocci, Roma 2022) alla ricostruzione della storia e del carattere ideologico del nazionalismo bianco americano, inteso quale risposta reazionaria alle trasformazioni sociali e alle minacce che esse costituirebbero per i valori, i modi di vita e i privilegi di una molto spesso idealizzata comunità bianca.
Elaborando delle nuove sintesi culturali, la Nouvelle droite francese spicca certamente per gli atipici tratti del sincretismo e del trasversalismo. L’intento di Alain de Benoist è quello di svelare l’inganno celatosi dietro la partigianeria intellettuale del progressismo moderno...
Finché do diritto agli altri di fare altrettanto, ho il diritto di fare di me stesso tutto ciò che mi va (drogarmi, vendere i miei organi, affittare il mio utero, lavorare la domenica, disertare totalmente i miei figli…)...
Nell’agile pubblicazione curata da Giuseppe Giaccio sono raccolti due saggi che indagano il pensiero schmittiano nella sua categorizzazione dimensionale
Fondatore del movimento culturale denominato Nouvelle Droite e fine conoscitore del pensiero di Carl Schmitt, Alain de Benoist ricostruisce nell’agile volumetto Il mare contro la terra, con precisione filologica
Quando chiedono, a me studioso di geopolitica e storia contemporanea del Vicino Oriente e dell’area ex sovietica, quale possa essere lo strumento migliore per comprendere quello strano oggetto politico non identificato chiamato da più parti “destra populista”, non rimando mai alla lettura di prodotti giornalistici risultati di un’opera di raccolta di interviste o incrocio e rielaborazione di materiale a propria volta giornalistico, testi che di sicuro hanno il pregio della semplicità ma l’imperdonabile difetto dell’assoluta mancanza di analiticità e profondità.
Se esiste un termine tra i molti che descrivono il momento storico che stiamo vivendo, quello sicuramente più calzante è disaffezione. Applicato alla politica il sostantivo descrive un solco divenuto sempre più ampio fra la classe politica e l’elettorato in un quadro generale di perdita di fiducia e consenso nelle élite che hanno animato gli anni dal 1945 al 1975, i cosiddetti trenta gloriosi.