Il cittadino capriccioso
Il principio e lo scopo che soggiacciono alle tendenze pedagogiche in voga sono chiare: ribaltare il rapporto docente-discente
Il principio e lo scopo che soggiacciono alle tendenze pedagogiche in voga sono chiare: ribaltare il rapporto docente-discente
È scoppiata, puntuale, la polemica sui compiti a casa
La scuola non può offrire alcun tipo di istruzione, se prima non è in grado di offrire un’identità ai propri studenti. L’identità si costruisce sempre nel riconoscimento e nell’accettazione dell’altro. Molti giovani non hanno un’identità definita. Senza un’educazione identitaria si rende impossibile un percorso di istruzione fruttuoso ed efficace
«… ed io non vedo più la realtà». Così cantava Anna Oxa. Sanremo 1978. C'è un'analogia con la condizione dell’uomo contemporaneo...
L'Autore evidenzia, tra l'altro, come le didattiche tradizionali non siano da rifiutare pregiudizialmente, a vantaggio delle tante accattivanti, almeno nelle definizioni formali, pratiche innovative. Vale il principio che il buon insegnante è quello che si aggiorna soprattutto tramite un serio confronto tra pari e che usa «tutte le strategie a disposizione, adattandole al contesto, alla sua classe e agli obiettivi di apprendimento che si pone»
Le chiacchiere sui voti a scuola (nella grottesca discussione sul valore aureo del numero quattro) rappresentano l’epifenomeno della crescente tendenza verso l’abolizione della figura del docente
Il problema vero consiste nel rivedere completamente il nostro sistema educativo e la sua piena organizzazione: dalla Scuola dell’infanzia all’Università, perché la decadenza dell’istruzione è tale da negare perfino un senso a molti di quelli che la frequentano...
L’ignoranza, come il sapere, si diffondono sempre ‘per li rami’. E quindi una scuola ricondotta e ridotta a luogo di intrattenimento e adulazione degli adolescenti non può che costituire una delle principali condizioni e cause di dissoluzione delle università come luoghi di alta cultura, di formazione dello spirito scientifico, di un abito critico, della consapevolezza del mondo.
Quando il direttore, l’amico Danilo Breschi, mi ha chiesto di recensire questo libro doveva aver immaginato, molto probabilmente sollecitato dalle mie frequenti citazioni tratte da qui e da altre opere del professor Michele Zappella, che si doveva trattare di qualcosa di molto speciale.
Su incarico della Direzione Istruzione del Comune di Firenze, il gruppo di lavoro MoCa Future Designers, unitamente alle dirigenze e al personale scolastico di alcune scuole fiorentine, ha condotto una accuratissima indagine sull’inclusione scolastica...