Hannah Arendt, a cinquant’anni dalla morte
Cinquant'anni fa ci lasciava Hannah Arendt, ma non il suo pensiero
Cinquant'anni fa ci lasciava Hannah Arendt, ma non il suo pensiero
Né atto di odio né atto di amore ma atto di giustizia. Questa la ragion d’essere della pena.
In occasione del ventennale della morte di Norberto Bobbio
In termini kantiani si potrebbe quasi dire che la libertà è una sorta di noumeno rispetto a tutte le fenomenologie tendenti (vanamente) a esprimerne l’essenza
A proposito di una riflessione di Natalino Irti e della concezione "liberalconservatrice"
Proprio sulle questioni più difficili, la voce del pensiero cristiano ci ha lasciati abbastanza soli
Lo sgombero dell’occupazione della Hamilton Hall della Columbia da parte della polizia newyorkese e le manifestazioni che coinvolgono gli atenei della Ivy League riecheggiano quanto avvenne nel 1968, ma le questioni coinvolte sono più rilevanti di quelle riportate dalla cronaca o delle previsioni elettorali: vanno a toccare i nervi scoperti e le contraddizioni della società liberale e democratica, e non soltanto di quella americana
La filosofia di Arthur Schopenhuaer trova il suo naturale approdo nell’acquisto di una rinnovata saggezza, di uno stile di vita inedito
Se volessimo fondare un’antropologia al femminile ‒ in cui si mettessero in discussione la superiorità del maschio e i due divieti alla base della civiltà indicati da Levi-Strauss, ossia i divieti dell’incesto e di endogamia ‒, quali forme storiche e antropologiche alternative potremmo ricercare?
Partendo dal recente caso di Indi Gregory, un abbozzo di riflessione su dove inizi il liberalismo e dove finisca il diritto di libertà