Fragile il vivere in un mondo fragile. La lezione etico-politica di Bobbio
In occasione del ventennale della morte di Norberto Bobbio
In occasione del ventennale della morte di Norberto Bobbio
Il filosofo e germanista Bolaffi nel saggio introduttivo all’opera mette in evidenza il cuore del ragionamento dello storico Heinrich August Winkler, ossia che la Germania, nonostante la riuscita riunificazione del 1990, vede ancora al suo interno la presenza di due culture politiche diverse, le quali rispecchiano la divisione ai tempi della Guerra Fredda
La fissazione e la regressione ci pare interessino una fetta importante della società italiana, che può riconoscersi nella destra come nella sinistra
Proprio sulle questioni più difficili, la voce del pensiero cristiano ci ha lasciati abbastanza soli
Per Kraus l’artista è colui che sta dall’altra parte della vita. Colui che salvando dalla vita, salva la vita. Il suo odio è in realtà un’epifania d’amore
Quando fu coniato il termine "antisemitismo" e si posero le basi della successiva persecuzione nazista
di Alfonso Lanzieri Forse distinguere tra violenza (che vìola il diritto) e forza (che talvolta è necessaria per ristabilire il diritto) sarebbe utile, e forse si è propagata una confusione nell’etica cristiana contemporanea tra etica dei precetti ed etica dei consigli
Oggi più che mai si fa sentire la mancanza di figure come De Gasperi e Adenauer alla guida dell’Europa. All’assenza di leadership politica si aggiunge un deficit di visione strategica, di pensiero davvero capace di configurare uno spazio pubblico europeo dotato di una precisa identità, culturalmente plurale ma unita a livello decisionale su pochi ma decisivi punti chiave
Vienna, 1989. È qui che Tony Judt prende la decisione di ricostruire la storia del dopoguerra europeo
La definizione ossimorica di Konservative Revolution fu elaborata da Hugo von Hofmannsthal nell’orazione tenuta nel 1927 presso l’Università di Monaco, allo scopo di individuare quella tendenza letteraria e culturale che, andava affermandosi ad inizio Novecento per ripensare la nazione a partire dalle «opere come spazio spirituale».