Platone e i doni del delirio
Platone è un censore della poesia?
Platone è un censore della poesia?
Trattasi di un’opera di “pop filosofia”, afferente, quindi, a quell’indirizzo di studi filosofici che punta ad adottare gli strumenti della tradizione speculativa ad ambiti e temi generalmente estranei a tali studi e, in particolare, alle polimorfe espressioni della cultura e dell’intrattenimento di massa
L’antidoto all’ostracismo è agire con una sensibilità culturale tale da lasciarci leggere le plurali sfaccettature dei testi classici così che non scenda l’oblio su un codice culturale che ha elaborato le idee di democrazia ed uguaglianza, libertà e giustizia
Medea annienta risolutamente la tradizione secondo cui una donna può trovare supporto solo negli uomini
I drammi euripidei fanno sì che da alcuni cenni si comprenda con adeguata trasparenza che l’atteggiamento politico dell’autore si assesta costantemente quale “intermedio”: analogamente distante sia da contegni filo-oligarchici che da affinità democratico-radicali
In seguito al completamento della vendetta contro i pretendenti, Odisseo ha ancora ben tre prove da affrontare: farsi identificare da sua moglie, farsi riconoscere da suo padre Laerte e, infine, riprendere il dominio su Itaca.
150 anni fa ci lasciava Manzoni, consegnandoci un'opera immortale.
Una filosofia della pace esiste fin dall’antichità
Intervista a Federico Leonardi su Ucraina, Russia, Europa e l'eredità greca
Valerij Jakovlevič Brjusov (1873-1924) è stato l'affascinante corifeo del simbolismo dell’ultimo scorcio dell'Ottocento