Italo Calvino, il neorealismo e i nostri improbabili antenati
Una triologia… tre gradi d’approccio alla libertà
Una triologia… tre gradi d’approccio alla libertà
Il rapporto del lettore con i personaggi di fantasia non è tanto una questione di identificazione, come si insegnava un tempo, quanto piuttosto quella che Marcel Proust chiama metempsicosi
Perché proprio questi due personaggi? Perché, in termini educativi, essi sembrano detenere una certa capacità di indurre riflessioni, interpretazioni, esegesi, utili a “frequentare” un certo punto di vista nei confronti della conoscenza e del modo con cui ci si relaziona ad essa
Conrad si è sentito sempre uno straniero e ha scelto per propria patria, più ancora che l’amata Inghilterra, la stessa lingua inglese
Sulla poetica di Umberto Fiori. Prima parte
Il mito greco di Orfeo ed Euridice riletto da tre grandi scrittori italiani del Novecento: Pavese, Bufalino e Calvino
Quest’anno è un secolo dalla nascita di Italo Calvino, cinquant’anni dall’uscita dell’opera Il castello dei destini incrociati (nell’edizione ampliata che presentava anche il racconto de La taverna dei destini incrociati)
"Dominio" è un’eccezione di rara chiarezza espositiva (non stupisce la formazione da fisico dell’Autore) che sembra muovere il primo passo verso una comprensione dell’apparente invincibilità della cultura neoliberale grazie ad un approccio davvero globale ed olistico
Che cosa aveva in mente Italo Calvino quando scrisse Le città invisibili (Einaudi, Torino 1972)? Quest’anno il libro compie cinquant’anni.