Vinto il corpo, non l’anima, grazie all’arte
È dunque una prospettiva concettuale che abbiamo in oggetto, raccontare la storia dell’arte come la narrazione che l’umano compie di sé in relazione al sacro, al potere, al dominio e alla redenzione
È dunque una prospettiva concettuale che abbiamo in oggetto, raccontare la storia dell’arte come la narrazione che l’umano compie di sé in relazione al sacro, al potere, al dominio e alla redenzione
Libri di questo genere manifestano anche la passione, la dedizione, la tenacia del filosofo immerso nella tradizione da cui, per poter essere pienamente rispettata, si deve emergere in modo diverso
Recensione
La constatazione da cui parte questo volume mi sembra delle più felici: l’umano soffre, e perché soffre pensa
Tutto questo, apparentemente lontano da noi, è comunque una questione che riguarda la vecchia Europa come se fosse un problema interno
A proposito della parola più “greca” di tutte
L’intellettuale, il vero protagonista di questo libro, almeno una volta deve essersi posto, in un momento di afflizione e di scoramento sociale, questa domanda: ma io che ci sto a fare?
Il Metaverso ci induce quindi a riflettere sul significato profondo da attribuire alla presenza, a quale mondo vogliamo appartenere, quale vogliamo salvare o abbandonare, ricalibrare o mollare del tutto,