La memoria di Pierre Rivière
Siamo in Normandia, in un piccolo paese di contadini, nel giugno del 1835
Siamo in Normandia, in un piccolo paese di contadini, nel giugno del 1835
Questo bisogno di essere vittime, di sentirsi vittime almeno di qualcosa (del meteo impazzito, di un complotto del mercato ecc.), come se fosse un nuovo diritto universale, si esprime dunque in mille e mille modi
Potremmo dire che Giuseppe Berto con Oh Serafina! abbia anticipato di cinquant’anni la crudele contraddizione che oggi paralizza tutti, quella fra questione (anzi: emergenza) ambientale e questione sociale
La particolarità di uno studio che si concentra non sul periodo d'oro dello spiritismo in Italia, cioè fra il 1880 e il 1920, ma nella seconda metà del Novecento, nel lungo dopoguerra e negli anni del boom economico
Microstoria non significa assolutamente condannarsi alla marginalità, né al silenzio davanti ai grandi cambiamenti, alle lunga durata, ai fenomeni transnazionali. Anche nel minimo è possibile fare dialogare proficuamente teoria e prove, ipotesi e fatti.
A distanza di trent'anni, l’antiberlusconismo è stato essenzialmente il sintomo di una assenza
Conrad si è sentito sempre uno straniero e ha scelto per propria patria, più ancora che l’amata Inghilterra, la stessa lingua inglese
A proposito dell'istruzione, pubblica e privata, degli italiani destinati a emigrare all'estero dall'Italia post-unitaria
Da questo libro emerge chiaramente quanto le nostre società oggi siano (almeno nel loro complesso) sempre più forti davanti alle malattie, al freddo e alla miseria materiale, ma sempre più deboli davanti al vuoto esistenziale e all'orizzonte ineliminabile della morte
Il nome di Mario Tobino è inevitabilmente legato alla storia dei manicomi e alle storie della follia. La sua scrittura è nata e si è nutrita dell’atmosfera, ricca allo stesso di tempo di violenza e di umanità, che dominava nell’ospedale psichiatrico dove visse per decenni