Ivo Stefano Germano è docente di Media digitali e Strategie della comunicazione politica e istituzionale presso l'Università del Molise. È autore di numerosi saggi e articoli scientifici, nonché monografie, tra cui: #Quartierinogauchecaviar. Sneackers rosse eppur bisogna andar, Pendragon, Bologna 2018; Aside Story. La fatica delle vacanze (con S. Borgatti), goWare, Firenze 2017; New Gold Dream. E altre storie degli anni Ottanta (con D. Masotti), Pendragon, Bologna 2013.
Anche se totalmente alieni dal sentimento generale per Sanremo. Pro o contro che siate. Pro e contro al tempo stesso. È impossibile non notare che il vero Capodanno non cade più il 31 dicembre, ma coincide, per filo e per segno, con la serata dei duetti. “Empireo pop” di riesumazioni, fughe in avanti, cantilene a pappagallo, perle rare (vedesi Annalisa con la Rappresentante di lista), parate solenni (Ricchi e Poveri con Paola e Chiara), senza bisogno di disclaimer, appelli alla nazione, impegni gravosi e solenni. Menzione speciale per il più grande cantante cisgender italiano. Gloria con l’accento canadese. Umberto Tozzi coi The Kolors. Sic et simpliciter: il Festival di Sanremo si compie nella serata dei duetti che è la vera finale.
Al benevolo lettore l’aver compreso come Popzilla nutra assoluto disinteresse per il “messaggio”, le letture di “secondo livello” di ogni canzone. Quel che sta capitando a Dargen D’Amico, Ghali e Mahmood. Siamo rimasti, più o meno, alle vallette bionde e more. L’apparenza, le cose fatte male e in fretta, dette senza pensarci troppo su hanno rappresentato gli assi direzionali di queste note al chiaro di luna.
Restiamo stupefatti di fronte al “dispotismo pop” di Amadeus che tutto tiene, ingloba, raffredda, stempera. La vera eredità della sua conduzione che ricorda il Lombardo-Veneto sotto gli Asburgo d’Austria. Lo si vedrà stasera. Davanti o dietro la tv o sui display, grazie a due possibili idee di podio: Mango, Geolier, Bertè, cioè il risarcimento canterino dell’eterna e irrisolta “questione meridionale”. Viceversa, Mango, Bertè, Annalisa, unite contro il patriarcato. In entrambi i casi, occasioni ghiottissime.
Buona serata finale. Grazie mille a «Il Pensiero Storico» per l’opportunità concessa. È stato bellissimo. Ciao.