Ivo Stefano Germano è docente di Media digitali e Strategie della comunicazione politica e istituzionale presso l'Università del Molise. È autore di numerosi saggi e articoli scientifici, nonché monografie, tra cui: #Quartierinogauchecaviar. Sneackers rosse eppur bisogna andar, Pendragon, Bologna 2018; Aside Story. La fatica delle vacanze (con S. Borgatti), goWare, Firenze 2017; New Gold Dream. E altre storie degli anni Ottanta (con D. Masotti), Pendragon, Bologna 2013.

A giochi fatti, a echi che si vanno spegnendo, vince il sud. Grazie alla vox lucana di Angelina Mango illumina le aree interne, ma, per deliziosa eterogenesi dei fini, riscatta la conduzione dei “figli di” Rosita Celentano, Paola Dominguín, Danny Quinn, Gianmarco Tognazzi, di quel “maledetto 1989”.

Il podio di Sanremo è la geografia dell’altra Italia pop, un mondo a parte, in cui arrivare e non semplicemente passare (peccato per Irama che poteva rappresentare la variabile terzista).  Il resto? Copione rispettatissimo. Conferme incrollabili, come il sempiterno tailleur bianco di Mara Venier. i plateau delle prime file, plotoni d’esecuzione del buon gusto. Cose note. Piccoli particolari da serata finale del Festival, dove la fisionomica del pubblico in sala è più importante di ogni canzone in gara. Segmenti agiatissimi plaudenti finti giovani sul palco dell’Ariston: la sintesi perfetta, la conurbazione di ogni stile e, come dicono quelli bravi, narrazione.

A maggior ragione, per nome e per conto del tout se tient del “dispotismo pop” di Amadeus, capace, in cinque anni cinque, di smontare la dimensione nazional-popolare, estendendo all’ennesima potenza il secondo termine.

Cosa non resterà? Le pseudopolemiche, i lai, le indignazioni, di prassi e di facciata, sui verdetti delle tre giurie, le controegemonie, le egemonie, le casematte ridotte a Airbnb del pensiero militante, le liturgie novecentesche, le suggestioni da talksciò sono state superate dal pop.

As time goes by? Con calma. Sanremo è pur sempre Sanremo.

Tempo di recuperare il sonno e Popzilla torna, torna, voglia se torna.

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