Circa Lorenzo Vittorio Petrosillo

Avvocato e dottore in Scienze storiche. Ha al suo attivo pubblicazioni sul federalismo ("Le origini del federalismo: il Covenant”, 1996; "Il sacro contratto. Studio sulle origini del federalismo nordamericano", 1999). Ha inoltre pubblicato "Sovranità. Teologia e sacro alle origini di una categoria politica" (2015); "Il regime alimentare dei monaci nell'alto medio evo” (2017), “Paura e Rivoluzione francese nell’opera di Guglielmo Ferrero” (2021). Inoltre ha curato la riedizione del volume di Guglielmo Ferrero "Palingenesi di Roma antica” (2019). E' autore di articoli e relatore in convegni di studio.
24 10, 2020

Il capitalismo avrà un futuro?

Di Lorenzo Vittorio Petrosillo|2020-10-24T20:35:18+02:0024 Ottobre 2020|Letture|

Il capitalismo avrà un futuro? Trent’anni fa, caduto il muro di Berlino, una domanda siffatta sarebbe suonata grottesca. Oggi, dopo varie e devastanti (2008) crisi economiche e l’inedito scenario della pandemia, la domanda suona tutt’altro che oziosa...

5 12, 2019

Lo spettro del sovranismo

Di Lorenzo Vittorio Petrosillo|2019-12-05T16:18:32+01:005 Dicembre 2019|Letture|

Il sovranismo: «tutte le potenze della vecchia Europa si sono alleate in una caccia spietata contro questo spettro». Così principia il Manifesto sovranista pubblicato nel 2019 dall’ex “ideologo” del Movimento Cinque Stelle Paolo Becchi. Il lemma “sovranismo” non è un neologismo perché risale al XIX secolo ma nuovi ne sono oggi il concetto e la valenza rivoluzionaria.

13 11, 2019

Il progresso e le sue maschere

Di Lorenzo Vittorio Petrosillo|2019-11-13T21:58:39+01:0013 Novembre 2019|Letture|

Ha ancora senso oggi una riflessione sul progresso, cioè sulla concezione «legata a una immagine del sapere inteso come processo lineare, cumulativo, continuo, irreversibile e illimitato», attraverso cui realizzare il perfezionamento dell’uomo e della società? Se lo chiede Carlo Altini all’esordio del saggio dedicato alle Maschere del progresso. L’Autore, noto per i suoi studi su Leo Strauss, risponde di sì, anzi afferma che è doveroso, perché le “maschere” che oggi si spacciano per trasformazioni emancipatrici rischiano di relegare l’umanità nella sudditanza a un eterno presente a-finalistico, a una «pretesa datità del reale».

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