Damiano Bondi (1985) è dottore di ricerca in Filosofia. Attualmente collabora con la cattedra di Filosofia della Religione presso l’Università degli Studi di Siena, è professore di Filosofia Contemporanea presso la Facoltà Teologica dell’Italia Centrale, e svolge attività di ricerca presso la Fondazione Centro Studi Campostrini di Verona. Tra le sue pubblicazioni: La persona e l'Occidente. Filosofia, religione e politica in Denis de Rougemont (Milano, 2014); Fine del mondo o fine dell'uomo? Saggio su Ecologia e Religione (Verona, 2015).
La scienza naturale pura non esiste, se non per coloro che ne fanno una religione. Chi non è ossessionato dalla ricerca spasmodica della purezza — ideale proprio di uno gnostico spiritualista, meno adatto a definire uno studioso di realtà materiali —, sa bene che la scienza è opera di scienziati, dunque di uomini, e che le opere degli uomini sono sempre intrise di ideologia, comprese nella storia, fondate su presupposti valoriali. Se questo vale per ogni scienza naturale, a maggior ragione vale per l’ecologia, sul cui statuto epistemologico il dibattito è tutt’altro che pacifico…
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