Giuseppe Lubrino (1990) ha conseguito Laurea Magistrale in Scienze Religiose con indirizzo pedagogico-didattico nel 2017 presso la Pontificia facoltà teologica dell’Italia Meridionale all’Issr. “G. Duns Scoto” di Nola-Acerra.  Ha discusso una dissertazione scritta dal titolo L’Educazione nel pensiero di Joseph Ratzinger. Una pedagogia del cuore. Attualmente insegna Religione Cattolica presso la Scuola Secondaria di secondo grado: “Iti.Marconi-Galilei” a Torre Annunziata (Na). Appassionato di Teologia biblica, approfondisce i suoi studi sul pensiero e l’opera di J. Ratzinger e sulla paideia cristiana.

Recensione a: L. Monti, Dietrich Bonhoeffer, Feltrinelli, Roma 2024, pp. 208, € 16,00.

Ludwig Monti, noto biblista, nel 2024 si propone di esplorare e approfondire il pensiero del celebre teologo tedesco e pastore luterano Dietrich Bonhoeffer (1906-1945). Bonhoeffer, insieme a Karl Barth, Henri de Lubac e Joseph Ratzinger, è da annoverarsi tra i teologi più influenti del XX secolo. La sua opera, caratterizzata da un profondo impegno etico e da una riflessione teologica incisiva, continua a ispirare e guidare il pensiero cristiano contemporaneo. Monti, forte dell’idea di rendere il sapere teologico accessibile a un pubblico più ampio, sottolinea la complessità e l’acutezza del pensiero di Bonhoeffer, articolandolo in diverse fasi correlate alla vita stessa del teologo luterano per facilitarne la comprensione. Rifacendosi a Bethge e Corbic, si propone la seguente suddivisione della vita del teologo:

  • Il teologo: riflessione universitaria (1923-1933).
  • Il cristiano: impegno nella chiesa confessante (1934-1939).
  • L’uomo del suo tempo: partecipazione alla resistenza e alla cospirazione (1939-1943).
  • L’esperienza della reclusione (1943-1945).

Peraltro, tra le opere più significative di questo straordinario teologo definito “ánthropos téleios”, ovvero “uomo maturo/realizzato”, Monti indica “Sequela”, “Etica” e “Resistenza e resa. Lettere e scritti dal carcere”, le quali compendiano e contengono la magna carta del suo pensiero.

La visione teologica di questo pensatore poliedrico si presenta aperta, stimolante e dinamica. Monti definisce l’opera di Bonhoeffer una “teologia biografica”, poiché la sua vita e il suo pensiero sono profondamente intrecciati. La teologia di Bonhoeffer, infatti, è come una matrioska: più si approfondisce, più si scopre la complessità e la ricchezza della sua vita e del suo pensiero.

Bonhoeffer è stato un uomo che ha fuso la sua vita e le sue opere, radicandole profondamente nel contesto storico in cui ha vissuto. La riflessione di Bonhoeffer non ci offre soluzioni, ma piuttosto ci impone la responsabilità di continuare a cercare.

Dietrich Bonhoeffer è un “uomo compiuto” perché ha saputo armonizzare la sua riflessione teologica con la sua esistenza, fornendo una testimonianza di resilienza e fede dal valore perenne. Il tema principale e nodale della sua vita e del suo pensiero è: “Chi è Cristo per me, per noi, oggi?”. A partire da questa domanda, Bonhoeffer ha saputo coniugare diversi elementi tra loro: teologia, ecclesiologia, antropologia, conferendo a questi ambiti una dimensione strettamente esistenziale e civile.

Tutti sappiamo che Cristo di fatto è stato eliminato dalla nostra vita: gli si costruisce un tempio, ma poi ciascuno rimane a vivere in casa propria; Cristo è diventato affare della chiesa o di un ristretto gruppo di uomini che frequentano la chiesa, non della vita […]. La religione di Cristo non è lo sfizio di un goloso dopo il pane; è il pane o niente. Questo è il minimo che si dovrebbe capire e ammettere, se ci si chiama cristiani. […] Gesù spinge a una decisione senza compromessi.

In queste riflessioni emerge la radicalità e la centralità di Cristo che Bonhoeffer gli attribuisce, criticando con ciò una certa idea distorta di Dio tutt’oggi diffusa. Si tratta dell’idea che Dio venga ridotto a mero “strumento”, un “tappabuchi” di cui l’essere umano si serve a proprio piacimento, in particolar modo quando vive situazioni di difficoltà e sofferenza. Bonhoeffer ritiene che Dio è presente ed operante nella storia e nella vita umana a prescindere, con il suo amore e la sua grazia propone il suo Regno di amore, giustizia e libertà affinché ogni persona interpellata nel profondo dal suo messaggio si decida per la fede e sperimenti la salvezza. Una tesi centrale nel pensiero bonhoefferiano è la seguente: l’umanità, giunta a un punto di maturità, autonomia e mondanità, frutto della secolarizzazione e delle conquiste scientifiche e tecnologiche, può vivere come se Dio non esistesse. Questo “progresso”, però, non è visto da Bonhoeffer come un ostacolo, ma come un’opportunità per riscoprire il valore educativo e salvifico della fede, separata da una religiosità formale e vuota.

L’uomo, secondo Bonhoeffer, può avvicinarsi a Dio attraverso un impegno “incarnato” nella società, volto ad accogliere il Regno di Dio che viene nel “qui ed ora” della storia. L’amore, per il teologo luterano, è il fulcro della fede. Amare Dio significa amare il prossimo, praticando l’uguaglianza, la giustizia e opponendosi al male e all’oppressione sociale. La lotta di Bonhoeffer contro il nazismo ne è un esempio lampante: egli ha proclamato l’incompatibilità assoluta tra la fede cristiana e l’ideologia totalitaria.

Il cristiano, per Bonhoeffer, deve “riscoprire” la fedeltà alla terra, come suggeriva Nietzsche, per ritrovare la vera patria del cielo. Questo si realizza attraverso un impegno sociale profondo, trasformando gli insegnamenti di Cristo in un’etica sociale e politica per costruire, “qui ed ora”, la civiltà dell’amore. Monti – sapientemente – delinea una fede in “azione”, dinamica e trasformante sviscerando il pensiero di Bonhoeffer.

Non bisogna scandalizzarsi dell’invisibilità di Dio, ma piuttosto riconoscere che spetta ai cristiani renderlo visibile attraverso le loro azioni. Per Bonhoeffer, Cristo è presente e operante come comunità. La sua cristologia e la sua ecclesiologia sono profondamente interconnesse. Il fulcro della rivelazione divina è Gesù Cristo, che si manifesta in forma sociale nella Chiesa, intesa come una comunità di santi e peccatori che hanno bisogno di ricevere e donare perdono. La Chiesa è animata dalla presenza di Cristo e, di conseguenza, è caratterizzata dall’essere con Cristo per servire l’umanità.

Secondo questo teologo tedesco, la verità della fede deve essere incarnata nella realtà del mondo. La fede in Cristo deve essere resa tangibile e percepibile in tutti gli aspetti della vita quotidiana. La fraternità cristiana, ad esempio, non si limita alla condivisione di esperienze religiose, ma implica il vivere insieme le gioie e le sfide della vita, sostenendosi a vicenda con stima e supporto reciproco. In questo modo, la fede in Cristo si traduce in azioni concrete che arricchiscono la vita di ogni giorno.

Bonhoeffer, secondo Monti, incarna il concetto di “resistenza”. Ha combattuto il totalitarismo tedesco per tutta la vita, dimostrando che la fede può restare viva ed operante anche nelle avversità più atroci. Immergersi nella lettura di queste pagine significa intraprendere un viaggio straordinario alla scoperta di uno dei teologi più importanti del XX secolo. Attraverso la sua vita e i suoi scritti, Bonhoeffer ha lasciato un’eredità teologica e culturale inestimabile. Le sue idee aiutano a comprendere il messaggio cristiano e a interpretare la complessità del tempo attuale.

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