Niccolò Mochi–Poltri (1991): è impegnato da molti anni in attività di promozione culturale con le associazioni “Sur Les Murs” e Fondo Marco Mungai, delle quali è membro. Laureato in Scienze storiche, studioso appassionato di Filosofia, concentra i suoi interessi di ricerca sull’analisi della cultura politica dell’età moderna e contemporanea. Ha pubblicato Società. Divenire storico e conservazione (introduzione di F. Cardini, Roma–Cesena 2018).
Nonostante, giornalisticamente parlando, si sia in epoca di cosiddetti “sovranismi”, è ancora assai cospicua, se non prevalente, la letteratura storiografica, filosofica e politologica secondo la quale una riflessione sul tema della nazione dovrebbe concludersi con un’orazione funebre. L’impressione diffusa, o la retorica ufficiale, è che siamo ormai entrati in un’epoca post–nazionale, segnata da un inarrestabile processo di globalizzazione, che rende la nazione un’entità obsoleta, un residuato del passato del quale sarebbe opportuno sbarazzarsi per andare incontro all’avvenire. Un’ipoteca al progresso, insomma…
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