Nato a Siviglia nel 1991, è laureato in Scienze Politiche all'Università di Roma "La Sapienza", con una tesi sulla leggenda nera spagnola; nella stessa Università ha ottenuto la Laurea Magistrale in Relazioni internazionali, con una tesi sulle origini del catalanismo. Attualmente sta svolgendo il Dottorato di Ricerca in Scienze Politiche presso l'Università di Catania. Le sue principali linee di interesse e di ricerca riguardano, oltre le tematiche ispanistiche e catalaniste, le relazioni fra Spagna e Italia durante il secolo scorso, avendo pubblicato in diverse riviste italiane e spagnole.

In Italia il nome di Stanley G. Payne, fuori dall’ambito accademico specialistico, è purtroppo poco conosciuto se non per qualche pubblicazione comparsa in lingua italiana grazie alla New Compton Editori. Infatti le librerie italiane tra i loro scaffali hanno maggiormente visto Il fascismo nel 2007 e Il fascismo. Origini, storia e declino delle dittature che si sono imposte tra le due guerre nel 2010. Nel resto del mondo, invece, è conosciuto come uno dei massimi studiosi ispanisti specializzato nello studio della storia del Novecento. Ha pubblicato in riviste di grande spessore come, ad esempio, nella «American Historical Review», «Foreign Affairs», «New York Times Book Review» o «Times Literary Supplement».

Lo storico, nato a Denton, nel Texas, nel 1934, ha ottenuto la laurea nel 1955 presso il Pacific Union College, poi il master presso il Claremont Graduate School and University Center nel 1957 e nel 1960 ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in Storia della Spagna presso la Columbia University di New York con una tesi dal titolo José Antonio Primo de Rivera and the beginning of Falange Española. Durante gli anni del dottorato entrò in contatto con numerosi esiliati spagnoli che lo aiutarono, in qualità di fonti orali viventi, a incrementare, se non completare, la bibliografia e la stampa che aveva usato fino a quel momento. Nel 1958 viaggiò per la prima volta in Spagna dove ebbe modo di conoscere uno dei massimi storici spagnoli, Jaime Vicens Vives. In questi anni capì meglio la forma del regime franchista e le difficoltà nel pubblicare certi temi nella Spagna degli anni Cinquanta. Lo storico Luis Palacios Bañuelos riporta questi ricordi di Payne:

De aquellos primeros momentos en España recuerda, por ejemplo: “me daba cuenta de que en cierto modo, el régimen se había moderado y que, pese a seguir siendo un Estado policial, no era totalitario. De todas formas no era fácil investigar ni publicar este tipo de temas en la España de los años cincuenta[1].

La permanenza in Spagna gli servì per ampliare significativamente la rete di contatti, grazie ai quali conobbe e comprese meglio la storia del Paese. Una volta ritornato negli Stati Uniti discusse la sua tesi e nel 1960 ottenne un contratto presso l’Università del Minnesota. Il decennio degli anni Sessanta si caratterizzò per le numerose pubblicazioni di importanti ispanisti come Hugh Thomas o Burnett Bolloten. Nel 1964 Payne pubblicò presso la casa editrice degli esiliati spagnoli, Ruedo Ibérico, la traduzione del suo libro sulla Falange occasionandogli qualche antipatia da parte del regime spagnolo. Grazie ai finanziamenti che ottenne durante gli anni successivi, approfondì diverse tematiche contemporanee spagnole e guadagnò la fama di insigne studioso.

Il rigore scientifico di Payne, adottato nei confronti del regime franchista, spesso ha destato perplessità in una parte degli storici spagnoli che, dopo il 1978, col nuovo regime costituzionale, non sono riusciti a mantenersi sentimentalmente alla dovuta distanza dagli eventi. Diversamente, i suoi studi sono stati, per chi ha saputo apprezzare l’equidistanza dello storico, pionieristici per le nuove generazioni di studiosi che si approcciavano alla materia.

Nella pagina dell’Università del Wisconsin, dove ha insegnato fino al suo pensionamento, possono essere consultate alcune delle sue principali opere[2], alle quali vanno aggiunti i quasi trecento articoli in riviste scientifiche, le voci di enciclopedia, le recensioni, i numerosi premi, le affiliazioni scientifiche e gli innumerevoli interventi in giornali e nei canali radio e televisivi di diversi Paesi.

NOTE

[1] L. Palacios Bañuelos, Laudatio de la investidura de Stanley G. Payne como Doctor Honoris Causa por la Universidad Rey Juan Carlos, in La Albolafia: Revista de Humanidades y cultura, nº11/ 2017, pp. 11-40 (p. 14).

[2] https://history.wisc.edu/people/payne-stanley/

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