Il progresso e le sue maschere
Ha ancora senso oggi una riflessione sul progresso, cioè sulla concezione «legata a una immagine del sapere inteso come processo lineare, cumulativo, continuo, irreversibile e illimitato», attraverso cui realizzare il perfezionamento dell’uomo e della società? Se lo chiede Carlo Altini all’esordio del saggio dedicato alle Maschere del progresso. L’Autore, noto per i suoi studi su Leo Strauss, risponde di sì, anzi afferma che è doveroso, perché le “maschere” che oggi si spacciano per trasformazioni emancipatrici rischiano di relegare l’umanità nella sudditanza a un eterno presente a-finalistico, a una «pretesa datità del reale».