Giovanni Gentile. Il pensiero politico. Scritti e discorsi (1899-1944), di Antonio Messina
Senza alcun dubbio Gentile è stato uno dei grandi protagonisti della scena culturale e politica dell’Italia della prima metà del Novecento. Il “filosofo della Nazione”, il teorico del fascismo che ha pagato il suo impegno con la vita, ucciso il 15 aprile 1944. Questo libro è diviso in tre parti: la prima analizza il suo pensiero politico, tracciandone il percorso mediante il confronto con i più rilevanti fenomeni politici della storia contemporanea, con particolare attenzione al fascismo di Mussolini in cui le aspirazioni politiche del neoidealismo gentiliano hanno ritenuto di potersi pienamente inverare. La seconda parte, la più corposa, è l’antologia di scritti e discorsi dal 1899 al 1944 ed è divisa in sei aree tematiche: Marxismo; Liberalismo e Democrazia; Nazione, tradizione e Risorgimento; Fascismo; Individuo, Stato, Comunità e infine l’ultimo Gentile che va dal febbraio 1943 alla sua morte. Il libro si chiude con la sezione dedicata al suo omicidio, fra le rivendicazioni del Pci e le polemiche all’interno del Cln, arricchita da una breve rassegna stampa di quei giorni, nonché una serie di articoli usciti sui principali quotidiani negli ultimi trent’anni.
L’economia nello stato totalitario fascista, a cura di Antonio Messina
Dopo la seconda guerra mondiale gli studi sul fascismo sono stati pesantemente condizionati da due principali teorie interpretative: l’interpretazione liberale, che ha indicato nel fascismo una parentesi di negatività e di degrado morale nella storia italiana; l’interpretazione marxista, che ha individuato nel fascismo un « regime reazionario di massa » sorto in difesa delle classi possidenti. Comune a queste due teorie è stata la convinzione che le politiche del regime fascista abbiano ostacolato la crescita economica, frenato lo sviluppo industriale e impoverito gli strati meno abbienti della popolazione. I risultati emersi da questa ricerca appaiono molto distanti dalle interpretazioni classiche, e consentono di definire le politiche fasciste come un momento cruciale nella storia dello sviluppo economico nazionale.