Margherita Meini frequenta la terza classe del Liceo scientifico "Marsilio Ficino" di Figline Valdarno (FI).

Buio, come quando le luci si spengono nel palcoscenico. Silenzio, come quando sei solo in una stanza. Freddo, come le mani ghiacciate in una mattina d’inverno. Il sole non sorge, sembra tutto tremendamente fermo, come se qualcuno avesse tolto le pile da un orologio e avesse fatto arrestare il tempo. Vedo un piccolo scintillio con la coda dell’occhio, un piccolo bagliore. Eccole, sono proprio loro, le stelle.

Sembra che si siano messe d’accordo per una coreografia nel cielo. È il loro momento, stanno brillando. Hanno aspettato tutto il giorno per essere al centro dell’attenzione e ora sono lì che splendono. Tanti sono gli sguardi che si merita ognuna di loro, ma pochi sono quelli che attirano. Si accontentano di così poco? Loro lo sanno di non essere comprese, ma sono forti e sembrano ignorare la loro solitudine in quel vasto cielo dipinto di nero. Forse sperano solo di essere capite, di non essere giudicate, ma nessuno ha mai visto la loro seconda faccia. A volte qualcuna cade e purtroppo non riesce a rialzarsi, solo le più forti possono andare avanti. Ogni giorno ripetono sempre la stessa coreografia, come se cercassero attenzione. Si, forse è quello che vogliono. L’attenzione è un brutto vizio, più ne hai più ne vuoi. Ma dietro quella corazza luminescente chi si nasconde veramente? Sono davvero così gioiose come sembrano?

Curano la loro bellezza come una cosa preziosa, non permetterebbero a nessuno di rovinarla, l’insicurezza di non essere mai adatte le travolgono come un’onda su uno scoglio. Anche le stelle però hanno un limite, ed è proprio quando tu inizi a trascurarle che scoppiano e sfioriscono tutte insieme. Bisogna stare attenti alle loro mosse, a volte sono vendicative e possono attaccarci, ma è un rischio che siamo disposti a correre pur di rimanere ipnotizzati davanti a loro. Ci hanno provato a copiarle qui, su questa specie di mondo che chiamano Terra. Nessuno però può assomigliare a loro.

L’unica cosa che puoi fare è esprimere un desiderio e sperare solo che un giorno si avveri, ma effettivamente è da sciocchi affidare il proprio destino ad una stella. Solo chi non ha nulla da perdere allora si aggrappa all’unica speranza che ha. Chi invece sente di aver qualcosa da dare lotta per essere migliore di ogni stella e va avanti per la sua strada, come se fosse sordo alle voci degli altri. Vede il mondo con occhi diversi. Osserva chi guarda le stelle come delle sirene ingannatrici e studia ogni loro passo di danza per riuscire ad anticipare ogni loro mossa. Allora è proprio lì che ti accorgi che l’orologio riprende a funzionare e tutto diventa una corsa contro il tempo, dove tu puoi solo dirti “abbi cura di splendere” …

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