Luciano Pellicani (1939-2020): ha insegnato Sociologia politica presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università Luiss Guido Carli di Roma. È stato presidente del Centro Gino Germani e direttore delle riviste «MondoOperaio» e «Modernizzazione e Sviluppo». Ha contribuito alla riscoperta in Italia di pensatori del calibro di Guglielmo Ferrero e José Ortega y Gasset, ripubblicandone gli scritti e dedicando loro importanti studi critici. Per decenni ha svolto una intensa attività di pubblicista sulle colonne del “Corriere della Sera”, “Il Giorno”, “L’Espresso” e “L'Europeo”, “Il Foglio”. Tra le sue innumerevoli pubblicazioni, tradotte nelle principali lingue europee: Dalla società chiusa alla società aperta (Soveria Mannelli 2002); Jihad: le radici (Roma 2004); La genesi del capitalismo e le origini della modernità (Soveria Mannelli 2013); L’Occidente e i suoi nemici (Soveria Mannelli 2016); I difensori della libertà (Soveria Mannelli 2018); Le rivoluzioni: miti e realtà (Soveria Mannelli 2019); Rivoluzione e totalitarismo (Ogliastro Cilento 2020).

Abstract
The essay, originally presented at the Conference on Vittorio Strada’s work (Padua, May 2019), describes the reasons for the cultural war between Russia and Europe. The October Revolution and the resulting Soviet system are seen not as an alternative modernity to the one developed in Europe on the political, economic and cultural level, but as a violent reactionary phenomenon against Western civilization and its way of life based on individual freedoms.

Keywords: Russia, Europe, Revolution, Reaction, Modernity.

 


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