Valeria La Motta (Palermo, 1984) ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia e Comparazione delle Istituzioni Politiche e Giuridiche europee presso l'Università degli Studi di Messina con una tesi dal titolo "L'Inquisizione in Sicilia durante il regno di Ferdinando d'Aragona (1468-1516). Le sue pubblicazioni hanno per oggetto il tribunale dell'Inquisizione spagnola e le modalità attraverso cui la Monarchia Cattolica mantiene il potere nei suoi domini. Attualmente sta studiando i graffiti, i disegni e le iscrizioni delle carceri inquisitoriali di Palermo.
Ricostruire la biografia di un personaggio storico non è facile, soprattutto quando si tratta di una donna vissuta nel XVIII secolo che non vanta titoli nobiliari. Ma Linda Colley, l’importante storica inglese nota per Captives: Britain, Empire and the World 1600–1850, ha ricucito i pezzi dell’avvincente storia di Elizabeth Marsh, un’instancabile viaggiatrice di inizio Settecento che, per tutta una serie di ragioni politiche, economiche e familiari, trascorre la sua vita oltrepassando i limiti geografici, storici e culturali che la sua condizione di donna le impone. Le capacità narrative di Colley fanno di questo libro non tanto l’eccellente prodotto di un’appassionante e difficile ricerca storica, quanto un vero e proprio romanzo di avventura, uno di quelli che si leggono tutto d’un fiato.
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